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Il territorio

Scopri il territorio di Gropparello, le sue frazioni, i prodotti tipici e la riserva del Piacenziano

Gropparello panorama
Gropparello panorama

Sezioni

Scopri Gropparello e le sue Frazioni di Sariano, Veggiola, Gusano, Castellana, Montechino, Groppovisdomo, Obolo, I Bersani

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Nei pressi di Gropparello, lungo il corso del rio Rosello, è situata una delle nove aree appartenenti alla Riserva Naturale Geologica del Piacenziano.

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Sezione dedicata alla tradizione enogastronomica

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Descrizione

paesaggio naturalistico

Il territorio del Comune di Gropparello, rispetto ad altri Comuni dell'Appennino Piacentino, offre una grande varietà di paesaggi dal momento che, avendo una forma stretta ed allungata in direzione nord - sud, occupa sia zone propriamente montagnose come quelle di Obolo e Groppovisdomo, dove si superano i mille metri di altitudine tra vaste distese boschive, sia zone di bassa collina come quelle di Sariano o Montechino, belvedere privilegiato su tutta la pianura, dove la campagna è punteggiata da numerose aziende agricole. L'organizzazione del paesaggio nelle zone collinari risente tuttora della millenaria suddivisione del territorio in numerosi piccoli feudi, ognuno dei quali era dotato di un proprio fortilizio difensivo generalmente posto in posizione dominante. Dalla montagna alla pianura il territorio del Comune di Gropparello è solcato dal corso parallelo dei torrenti Chero, Vezzeno e Riglio, che danno origine alle tre vallate omonime.

Il Riglio segna il confine tra i Comuni di Gropparello e Pontedellolio nella parte bassa, di Gropparello e Bettola nell'alto corso. Sulle ultime basse colline si trova il castello di Veggiola mentre più a monte si trovano le località di Gusano e Montechino. A Montechino si trova il principale castello della vallata. La strada che risale la Val Riglio transita di fatto sul terrazzo naturale costituito da queste colline da dove la vista spazia su tutta la pianura piacentina per raggiungere, nelle giornate limpide, l'intero arco alpino.

Il torrente Vezzeno nasce dal monte Falò, nel cuore del Comune di Gropparello e sfocia nel Riglio dopo aver superato Carpaneto. La Val Vezzeno è caratterizzata da importanti depositi fossilliferi concentrati nei pressi delle località di La Valle e Sariano, in un'area appartenente alla Riserva Naturale Geologica del Piacenziano. Tutta la zona collinare della Val Vezzeno è prevalentemente coltivata a vigneto, in quanto tale coltura trova condizioni di sviluppo ideale in questi bassi rilievi collinari.

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Il Chero, infine, segna il confine tra i Comuni di Gropparello e Lugagnano; nella parte bassa di questa vallata, fino al paese di Castellana, è ancora molto diffusa la vite, ma, più si sale e più essa lascia spazio ai boschi ed al tipico paesaggio montano di Obolo e Groppovisdomo. Il torrente nasce nella parte alta del Comune, in una stretta lingua di territorio che si incunea tra i Comuni di Bettola e Morfasso. Al vertice di questo "cuneo", a circa mille metri di altitudine, si trova la stazione climatica di Prato Barbieri, importante nodo stradale all'incrocio fra tre vallate; da qui è possibile scendere sia verso Morfasso che verso Bettola.

Tutto il territorio compreso tra la Val Riglio e la Val Chero è storicamente ricco di petrolio e gas naturale, tanto che venne sfruttato a livello industriale sin dal 1866; il culmine di questa attività si ebbe ai primi del Novecento, quando venne realizzato un oleodotto che trasportava il petrolio sino a Fiorenzuola. Le località maggiormente interessate dalle trivellazioni furono Montechino in Val Riglio e Veleia in Val Chero, dove sorsero ben 354 pozzi. Le attività di ricerca vennero sospese nel 1950, quando il petrolio piacentino non riuscì più ad essere competitivo con quello estero, ma ancora oggi un petrolio eccezionale in quanto a purezza sgorga spontaneamente in diversi punti di queste vallate.

Nei dintorni...

Sul versante della Val Chero compreso in Comune di Lugagnano si trovano gli scavi archeologici della città romana di Veleia, portati alla luce grazie all'intervento del duca di Parma Filippo di Borbone a metà del Settecento. I reperti più importanti sono esposti al Museo Archeologico di Parma, ma in loco è comunque visitabile tutta l'area degli scavi, con il foro, le terme ed il piccolo museo conservato nell'Antiquarium. Da Gropparello si giunge a Veleia imboccando la deviazione che si incontra superata la località di Castellana. Giungendo a Veleia da Carpaneto e risalendo il corso del Chero, invece, si ha l'occasione di vedere i castelli di Travazzano, Magnano, Badagnano ed Olmeto.

 

Ultima modifica: giovedì, 13 luglio 2023

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